Giugno è il mese del Gay Pride, la manifestazione che annualmente celebra la rivolta di Stonewall del 1969, quando la comunità LGBT di New York si ribellò all’oppressione e al silenzio ai quali la tradizione l’aveva da sempre condannata.
Oggi l’aggettivo è scomparso e si parla solo di Pride, perché giustamente esso accoglie non più solo le istanze delle persone omosessuali, ma di tutti coloro che fanno parte della comunità LGBT. Una comunità che, nonostante il permanere di gravi e profonde discriminazioni, tende ad essere sempre più accettata sul piano sociale (come spiega Vittorio Lingiardi). Quest’anno è il turno di Palermo, che ospiterà il Pride nazionale, accompagnato da altre città come Torino, Vicenza, Roma e Milano, dove il Pride si è già tenuto o si terrà a breve.
Il Pride è anche la manifestazione dei diritti negati. La sua funzione primaria, è mostrare alla società civile e alla politica che le persone LGBT esistono e sono orgogliose di potersi rivelare alla luce del sole. Oggi il Pride si muove in un contesto politico apparentemente più dinamico rispetto al passato.
Sul piano globale (Mappa VOX) e internazionale (Mappa ILGA Rainbow), cresce sempre di più il numero di paesi che riconoscono il matrimonio e i diritti delle coppie same-sex, e anche il dibattito legislativo in Italia (Scheda a cura di VOX) sembra muoversi, almeno speratamente, nella stessa direzione.
Sono stati recentemente proposti diversi disegni di legge in materia di tutela delle coppie dello stesso sesso e di lotta contro l’omofobia e la transfobia (approfondimento redazione VOX), incluse iniziative a protezione delle unioni civili di varia intensità e contenuto (Documenti su Unioni civili). Ciò nonostante, le promesse di uguaglianza e dignità della nostra Costituzione (Marilisa D’Amico) continuano a rimanere infrante da a una classe politica maggiormanete concentrata sull’economia e sulla crisi e poco attenta alle istanze provenienti dalla società civile. “Se tutti siamo stati creati uguali”, dice il Presidente americano Barack Obama, “allora l’amore cui ci obblighiamo l’un l’altro deve essere anch’esso uguale”.
Buon Pride a tutt*!