La IV Conferenza Nazionale sulle politiche per la disabilità che si apre a Bologna il 12 luglio è un appuntamento di grandissima importanza.
E’ la legge 104/92 che all’articolo 41 bis ha previsto che “Il Ministro sentita la Conferenza unificata convoca ogni tre anni una conferenza nazionale sulle politiche dell’handicap alla quale invita soggetti pubblici, privati e dei privato sociale che esplicano la loro attività nel campo dell’assistenza e della integrazione sociale delle persone handicappate. Le conclusioni di tale conferenza sono trasmesse al Parlamento anche al fine di individuare eventuali correzioni alla legislazione vigente”.
Essa rappresenta il momento in cui le istituzioni incontrano le associazioni, gli operatori, gli esperti per confrontarsi, per fare il punto sullo stato di attuazione delle politiche in favore delle persone con disabilità e per definire le priorità da conseguire negli anni a seguire. E’ cosi importante che il Parlamento deve acquisire le Conclusioni sulla base delle quali intervenire a miglioramento della legislazione.
Ogni Conferenza nazionale ha avuto la sua rilevanza. La Conferenza di Bari del 2003 ha aperto l’Anno europeo delle persone con disabilità: un anno intero dedicato alla disabilità per sensibilizzare le comunità, diffondere una nuova cultura sui diritti delle persone disabili, per stimolare i Governi e i Parlamenti ad adottare leggi e programmi. Quella di Torino dell’ottobre 2009 ha celebrato la ratifica della Convenzione.
La Conferenza nazionale di Bologna è la prima che vede in azione l’Osservatorio e che discute il Primo Programma d’Azione che l’organismo ha approvato nei mesi scorsi.
Il Programma d’Azione affonda le sue radici nel Primo Rapporto alle Nazioni Unite: dalle criticità che li sono state evidenziate, l’Osservatorio con un dinamico percorso partecipato ha individuato le priorità da affrontare nel prossimo biennio e gli strumenti da mettere in campo per conseguirle.
7 linee di intervento:
Revisione del sistema di accesso, riconoscimento/certificazione della condizione di disabilità
e modello di intervento del sistema socio-sanitario
Lavoro e occupazione
Politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l’inclusione nella società
Promozione e attuazione dei principi di accessibilità e mobilità
Processi formativi ed inclusione scolastica
Salute, diritto alla vita, abilitazione e riabilitazione
Cooperazione internazionale
Per ogni linea: una presentazione per fornire il contesto tematico di riferimento evidenziando le
principali criticità su cui s’intende intervenire; le tipologia d’azione necessarie; gli obiettivi specifici, i soggetti da coinvolgere per la realizzazione delle azioni, i beneficiari finali ed una specificazione sulla sostenibilità economica.
Diverse azioni individuate nel Programma d’Azione non richiedono risorse finanziarie aggiuntive, quanto piuttosto un ripensamento profondo di normative, procedimenti – uno per tutti: la riforma non più rinviabile dei percorsi di accertamento della disabilità che rappresentano un inestricabile groviglio di norme approvate dagli anni 70 in poi e che costringono – mortificandole – le persone con disabilità ad un percorso ad ostacoli tra istanze, visite, ricorsi, burocrazia, non degno di un Paese aderente alla Convenzione.
La Conferenza sarà aperta dalla relazione introduttiva del Vice Ministro Guerra e dagli interventi dei rappresentanti di organismi europei ed internazionali, nonché dei rappresentanti delle federazioni internazionali delle associazioni di persone disabili.
6 gruppi di lavoro che ricalcano le linee di intervento del Programma d’Azione, per approfondire con esperti, rappresentanti degli enti locali, associazioni, tecnici delle amministrazioni centrali, regionali e locali i singoli ambiti.
Chiuderanno la Conferenza gli interventi delle parti sociali, dei Presidenti della FISH e della FAND – le due grandi federazioni di associazioni – ed una tavola rotonda cui prenderanno parte i rappresentanti dei diversi livelli di governo. E per finire l’intervento del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giovannini.
Il Programma d’Azione nel frattempo è approvato dal Consiglio dei Ministri la settimana scorsa per passare all’esame della Conferenza Unificata. Sarà approvato in via definitiva con Decreto del Presidente della Repubblica.