Le Nazioni Unite ci ricordano che nonostante siano ormai un miliardo le persone che vivono qualche forma di disabilità (circa il 15% della popolazione mondiale), sono ancora molte quelle che sperimentano ogni giorno forme di discriminazione e di esclusione sociale a causa delle barriere fisiche, sociali, economiche, culturali che gli impediscono la partecipazione alla vita della comunità, alla pari con tutti i cittadini.
Se il 2006 ha rappresentato per le persone con disabilità un momento storico irripetibile quando finalmente è stata approvata la Convenzione internazionale dedicata al riconoscimento dei loro diritti (che poi sono i diritti di tutte le persone!), siamo ancora lontani dal poter affermare che quei diritti siano effettivamente goduti, esercitati. La maggior parte delle persone con disabilità nel mondo vive in condizioni di grave povertà e marginalità non avendo accesso alle risorse primarie, alla scuola, alla sanità, al lavoro, ai benefici sociali di sostegno al reddito, ecc. Ma di questa drammatica situazione pochi nelle comunità hanno percezione, e cosi la disabilità rimane ancora oggi “invisibile” e trascurata nelle agende politiche dei Paesi, anche di quelli sviluppati.
Le Nazioni Unite proseguono con ancor maggior impegno la strada dei diritti: dopo aver raggiunto il traguardo della Convenzione (leggi articolo), hanno dato vita ad un cammino di sviluppo affinché i diritti sanciti nella Convenzione divengano realtà per tutti. Nel 2011 l’Assemblea ONU ha dato vita al “Meeting di Alto Livello dei Capi di Stato e di Governo”, che ha avuto luogo nel settembre del 2013 per dare vita ad un Piano programmatico: “L’agenda per lo sviluppo inclusivo della disabilità, entro il 2015”. Il Piano, adottato appunto nel corso del Meeting, rappresenta un’importante guida che può aiutare a tradurre in azioni concrete l’impegno della comunità internazionale sottoscritto con la Convenzione ONU, per realizzare una società pienamente inclusiva per tutti. “Dobbiamo lavorare di più per assicurare l’infrastruttura e i servizi di sostegno a uno sviluppo inclusivo, equo e sostenibile per tutti”, ha affermato segretario generale Ban Ki-Moon nel suo messaggio.
Al centro i diritti e il benessere delle persone disabili, a livello internazionale come a livello nazionale dove è in fase di adozione definitiva il Programma biennale d’Azione elaborato dall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. Discusso nel luglio scorso a Bologna durante la Conferenza nazionale ed approvato dal Governo, dalle Regioni e dai Comuni, il Programma è in procinto di essere adottato con un Decreto del Presidente della Repubblica. Il documento si presenta come un sistema integrato di proposte che pongono al centro dell’attenzione le persone con disabilità e la loro piena ed effettiva partecipazione alla società. Esso evidenzia alcune criticità esistenti – la principale delle quali riguarda la riforma del sistema di accertamento delle disabilità ancora ancorato a procedure oramai completamente superate ed in pieno contrasto con il dettato convenzionale – indicando possibili piste di lavoro con le quali intervenire per la creazione delle condizioni utili all’efficacia dei processi di attuazione del Programma. Tra gli obiettivi da conseguire un profondo rinnovamento delle politiche per l’accessibilità ad ambienti, edifici, case, spazi pubblici.
Nel nostro Paese, come in tanti Pesi nel mondo il 3 dicembre è ricordato con iniziative, eventi, convegni e seminari per diffondere in maniera sempre più estesa la cultura della disabilità nella cornice dei diritti umani, per riflettere ed accrescere la consapevolezza di tutti sull’importanza di realizzre una società “a misura di tutti”.