Quali sono le leggi e i trattati che aboliscono la pena capitale in Europa e nel mondo? Quali paesi vi aderiscono? Vediamolo insieme, in occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte.
Convenzione europea dei diritti dell’uomo
Entrata in vigore il 3 settembre 1953, contiene una serie di diritti e libertà fondamentali come il diritto alla vita, il divieto della tortura, il divieto della schiavitù e del lavoro forzato, il diritto alla libertà e alla sicurezza, il diritto ad un processo equo, il diritto al rispetto della vita privata e familiare, la libertà di pensiero, di coscienza e di religione, la libertà d’espressione, la libertà di riunione e d’associazione, il diritto al matrimonio, il diritto ad un ricorso effettivo e il divieto di discriminazione.
Il Protocollo n. 6 alla Convenzione europea sui diritti umani
Adottato dal Consiglio d’Europa nel 1983, questo protocollo proibisce la pena di morte in tempo di pace; gli Stati parte, però, possono mantenere la pena di morte per reati commessi in tempo di guerra o di imminente minaccia di guerra. Vi aderiscono 45 stati, tra cui l’Italia.
Il Protocollo n. 13 alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali relativo all’abolizione delle pena di morte in ogni circostanza. Adottato dal Consiglio d’Europa nel 2002, richiede l’abolizione della pena di morte in ogni circostanza, incluso in tempo di guerra o di imminente minaccia di guerra.
Il secondo protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici è stato adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989. Richiede l’abolizione totale della pena di morte da parte degli Stati aderenti, con la possibilità di mantenerla in tempo di guerra nei Paesi che hanno posto una riserva specifica al momento della ratifica. Tra gli stati che vi aderiscono, c’è l’Italia.
Protocollo alla Convenzione americana sui diritti umani, adottato dall’Assemblea Generale dell’Organizzazione degli Stati Americani nel 1990, prevede l’abolizione totale della pena di morte ma permette agli Stati parte di mantenerla in tempo di guerra se hanno posto una riserva specifica al momento della ratifica o dell’adesione al protocollo. Otto gli Stati parte: Brasile, Costa Rica, Ecuador, Nicaragua, Panama, Paraguay, Uruguay, Venezuela. Il Cile ha firmato ma senza ratificare.
A questi vanno ad aggiungersi la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948), la Risoluzione del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (1984), la Risoluzione sulla pena di morte approvata dal Parlamento europeo (1992), la Raccomandazione dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (1994), le Risoluzioni 1997/12 e 1998/8 della Commissione dei diritti umani delle Nazioni Unite, lo Statuto della Corte penale internazionale stipulato a Roma nel 1998, le Direttive sulla politica dell’Unione europea nei confronti degli Stati terzi in materia di pena di morte (1998).