Troppi, ancora, sono i diritti oggi negati.
Troppo alta, la mancanza di consapevolezza che attraversa ancora la società civile sulla necessità di tutelare quelli che sono i fondamenti del patto sociale che tutti noi cittadini abbiamo siglato.
Eppure, se non si è coscienti dei propri diritti, la strada dell’emancipazione si fa lunga e impercorribile.
Parlare di diritti oggi significa affrontare temi delicati e nevralgici del nostro vivere comune, temi che toccano da vicino la possibilità di costruire una società giusta, equa, etica.
Parlare di diritti oggi significa difendere la possibilità di un vivere civile più alto e consapevole, come la nostra Costituzione sottolinea e garantisce.
Di cosa parliamo quando parliamo di diritti?
Parliamo dei bambini abbandonati; delle donne picchiate e maltrattate, delle donne che non riescono a portare avanti la decisione di interrompere una gravidanza a causa della pratica indiscriminata dell’obiezione di coscienza.
Parliamo delle persone in fin di vita, cui non viene data la possibilità di interrompere pratiche di prolungamento delle loro sofferenze. Parliamo della dignità delle coppie omosessuali, magari sposate all’estero, magari con figli, che in Italia, nel vuoto legislativo, non sono niente. Parliamo della nostra dignità vessata da imposte eccessive e irragionevoli. Parliamo di lavoro che va tutelato e difeso.
E parliamo soprattutto del futuro delle generazioni più giovani, cui viene tolta la speranza di poter progettare e realizzare il maggiore dei beni cui un uomo può aver accesso: il proprio futuro.
Per questo nasce l’Osservatorio dei Diritti, una piattaforma, un luogo per confrontarsi, uno spazio di dibattito e riflessione dove fare “cultura dei diritti”.
Per contribuire a creare nuove idee, lavorare sulla formazione, ascoltare e offrire supporto.
Che cosa faremo?
Noi vigileremo, informeremo, proporremo, daremo risposte sul piano legislativo, culturale, scientifico.
Vuoi aderire?