40 giorni per poter riavere le ceneri del compagno omosessuale defunto. Succede a Milano, dove, per la prima volta in Italia, i funzionari del Comune hanno consentito alla consegna delle ceneri al partner. Un bel passo, solo il primo però nella lunga strada dei diritti negati, che vanno riconosciuti: nonostante infatti le coppie di fatto siano in aumento (1 milione secondo gli ultimi dati Istat), continuano a essere considerate famiglie di serie B.
Per la prima volta in Italia una persona omosessuale ha potuto ottenere le ceneri del partner defunto. È successo a Milano, dove un uomo ha affidato al suo testamento biologico la volontà che le proprie ceneri fossero lasciate al compagno, senza che la legge prevedesse casi di questo tipo. Pochi giorni fa, al termine di un iter burocratico durato più di un mese, la notizia: finalmente i funzionari del Comune di Milano, hanno acconsentito alla consegna delle ceneri al compagno. “Le norme” spiega la nipote di uno dei due uomini “parlano di affidamento ai familiari e quindi ci siamo trovati in una situazione complicata. È assurdo che per una legge vecchia e lacunosa, si debba entrare in un loop burocratico di questo tipo”.
Eppure, non si tratta di un problema isolato: nonostante l’aumento delle convivenze (secondo l’ultimo rapporto ISTAT oggi sono oltre 1 milione, pari a circa il 20% della popolazione) per la legge italiana non esiste una regolamentazione delle coppie di fatto. Ecco gli ambiti più delicati in cui bisognerebbe (urgentemente) intervenire:
LA SALUTE:
– il compagno non può autorizzare un intervento medico urgente nel caso in cui il partner ne abbia bisogno;
– il convivente non può chiedere permessi di lavoro se il compagno si ammala;
LA CASA:
– in caso di morte del partner, il compagno rischia di perdere la casa perché solo l’altro ne era proprietario;
– per poter avanzare la domanda per l’assegnazione di una casa popolare, una coppia di fatto deve prima chiedere all’Ufficio Anagrafe del Comune se esiste un registro delle Unioni Civili;
FIGLI:
– in caso di fine del rapporto, i genitori possono rivolgersi al Tribunale ordinario per l’affidamento dei figli: che siano sposati o che siano semplicemente conviventi. Spetta però solo al giudice stabilire a chi può essere affidato il minore;
LA SUCCESSIONE:
– in caso di morte del convivente, al partner non spetta nulla: può ereditare dei beni solo se esiste un testamento in suo favore.