L’ultima rilevazione della Mappa dell’Intolleranza datata novembre- dicembre 2019, riporta allarmanti: l’antisemitismo cresce rispetto alla precedente rilevazione effettuata tra marzo e maggio dello scorso anno. Il totale dei tweet, riguardanti gli ebrei, è stato di 63.724, contro i circa 19.000 dei mesi precedenti; tra questi, i tweet con polarità negativa sono stati 44.448, contro i circa 15.000 del periodo marzo- maggio. In percentuale, sul totale dei tweet negativi, siamo al 24, 81% rispetto al 10,01% dei mesi precedenti.
Si tratta di un trend, che ha visto un cammino esponenziale, registrato da Vox- Osservatorio italiano sui diritti attraverso il progetto Mappa dell’Intolleranza, che dal 2015 mappa i discorsi d’odio sul social.
Così, l’antisemitismo su Twitter è passato dallo 0,5% registrato nel 2015, al 2,2% nel 2016, al 3,8% nel 2018, fino agli ultimi dati.
Il picco dell’intolleranza si è raggiunto nel periodo delle minacce ricevute dalla senatrice Liliana Segre e dell’istituzione della sua scorta.
Occorre sottolineare come il caso Segre sia stato il catalizzatore di offese e insulti, evidenziando dunque come la rilevazione di novembre e dicembre possa risultare sovradimensionata rispetto al reale andamento delle offese contro gli ebrei nel corso dell’anno.
Altro dato su cui riflettere è la diffusione geografica dell’antisemitismo su Twitter. Mentre infatti nelle rilevazioni precedenti si registrava una decisa localizzazione di tweet intolleranti nella zona di Roma e dell’alto Lazio, la forte esposizione mediatica, conseguenza del caso Segre, ha fatto sì che offese e insulti arrivassero un po’ da tutta Italia, soprattutto da Lombardia, Liguria, Piemonte.
Cresce non solo il numero, ma anche il livello di aggressività delle offese contro gli ebrei, dato questo purtroppo in linea con l’andamento generale dello hate speech su Twitter.
Vista la progressione di offese e intolleranza di stampo antisemita, VoxDiritti ritiene di dover raddoppiare i propri sforzi per continuare a certificare la diffusione dello hate speech, ma anche per produrre strategie di contro- narrazione e narrazione alternativa efficaci, soprattutto attraverso un lavoro capillare nelle scuole, per eradicare stereotipi e pregiudizi negativi. Va in questo senso, anche la partnership con la Fondazione CDEC- Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, e in particolare con l’Osservatorio Antisemitismo della stessa Fondazione. Monitoraggio costante e una serie di iniziative nelle scuole, ma non solo, nel programma della partnership.
Il progetto Mappa dell’Intolleranza, è stato messo a punto con il contributo di 4 università (Dipartimento di Diritto pubblico, italiano e sovranazionale – Università’ degli Studi di Milano, Dipartimento di Psicologia dinamica e clinica – Università Sapienza di Roma, Dipartimento di Informatica – Università Aldo Moro di Bari, centro Itstime – Università Cattolica di Milano). E da anni entra nelle scuole con progetti specifici contro lo hate speech e il cyberbullismo.
La Mappa dell’Intolleranza è soprattutto un progetto di prevenzione, pensato per amministrazioni locali, scuole, associazioni che lavorano sul territorio. Per chiunque abbia bisogno di strumenti adeguati e mezzi di interpretazione di realtà sempre meno codificabili, per combattere l’odio e l’intolleranza. Per chiunque pensi che tutti noi abbiamo bisogno di nutrire la cultura del dialogo.