A settembre, il governo Renzi presenterà in aula il disegno di legge sulle unioni civili. Tra le novità proposte, la possibilità di iscriversi al registro delle unioni civili, la reversibilità della pensione e la custodia di figli avuti dal partner. Escluso, per ora, il diritto di adozione.
“Alle unioni civili tra persone dello stesso sesso si applicano tutte le disposizioni previste per il matrimonio escluso il diritto di poter adottare”. E’ questa, in linea di massima, la proposta del ddl sulle unione civili che, a settembre, il governo Renzi presenterà in aula.
Il modello è quello tedesco delle civil partnership e prevedrà la possibilità di mantenere in custodia i figli avuti dal proprio partner (la persona in questione potrà portarlo a scuola, assisterlo in ospedale e continuare a fargli da padre/ madre nel caso in cui il genitore naturale venisse a mancare), diritti in materia di assistenza sanitaria e penitenziaria, diritti sui contratti di locazione, obblighi alimentari e diritti nelle attività di impresa. Tra gli altri diritti garantiti, ci sarà anche quello della reversibilità della pensione in caso del decesso del compagno o della compagna, così come non mancherà il diritto alla successione e quello in materia assistenziale e penitenziaria. Secondo il ddl, inoltre, le coppie omosessuali potranno iscriversi all’ufficio dello stato civile in un registro delle unioni civili.
Si tratta di un deciso passo avanti in tema di unioni gay, nonché il primo segnale che arriva da questo governo. Ma la strada è ancora lunga e l’opposizione si dichiara pronta a dare battaglia. Staremo a vedere.
Qual è la situazione sulle unioni civili nel resto d’Europa? Quali sono i diritti garantiti alle coppie dello stesso sesso? Repubblica ha realizzato una mappa per mostrare le “regole” previste in Europa. Tra gli stati virtuosi, figurano Islanda, Spagna, Gran Bretagna e Paesi scandinavi.