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Lombardia: I consultori diventano centri per la famiglia (allargata) con 330 milioni di euro
lettera di Pietro Puzzi, ginecologo e voce di VOX
Maroni continua la politica di Formigoni. La maroniana Maria Cristina Cantù, nuovo assessore alla ‘Famiglia, solidarietà sociale e volontariato’ avrà un Fondo famiglia annuale di 330 milioni di euro per continuare politica familiare allargando l’ambito a tutte le fragilità: Dipendenze, non autosufficienza, handicap e anziani. E’ il primo atto della nuova giunta, presieduta da Maroni, che è stato anche ministro del welfare.
L’atto regionale (delibera N° 116 del 14 maggio ) quantifica in 330 milioni annui le ”risorse economiche ottimali necessarie a dotare il Fondo” e afferma che lo “stanziamento iniziale sarà costituito in sede di assestamento”. Dunque risulta che:
a) manca qualsiasi indicazione riguardante se e quando la soglia dei 330 milioni sarà raggiunta;
b) non vi è alcun cenno concernente le risorse effettive del Fondo, per l’immediato così come per i periodi successivi;
c) con l’assestamento di bilancio – a cavallo dell’estate – vi dovrebbe essere un primo stanziamento, sulla cui entità non è dato sapere nulla;
d) non viene comunicato se le eventuali risorse del Fondo risulterebbero ulteriori rispetto a quelle già oggi a disposizione dell’Assessorato alla Famiglia (1786 milioni di Euro per il 2013) oppure se sarebbero recuperate togliendole da altre voci di spesa del medesimo;
e) non viene spiegato come si è arrivati a stimare il fabbisogno del Fondo in 330 milioni, nel suo totale così come nelle parti che lo compongono.
Un mese fa la Cantù aveva fermato Mantovani (assessore Sanità PDL nonchè vice-presidente), intendendo chiedere un peso maggiore per il suo assessorato.
Non è chiaro se le nuove funzioni saranno svolte dai 160 consultori pubblici e dai 90 privati convenzionati o se serviranno nuove strutture e se la Regione continuerà ad accreditare nuovi consultori privati (meglio se cattolici lumbard), come iniziato da Formigoni.
Saprà qualcuno (sinistra?) opporsi allo snaturamento dei consultori familiari? Attendiamo la parola di Ambrosoli.
Piero