La ricetta per una crisi che non è più solo economica, ma politica e istituzionale non può venire dalla “fede imperitura nella moneta”. E’ necessario “riattivarsi tutti nel campo dei diritti individuali”. VOX crede nel “riconoscimento delle libertà” come punto di partenza, momento iniziale della “riscoperta dei diritti”. Ne parla Matteo Winkler, professore a contratto presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi.
Oggi siamo tutti concentrati sulla crisi. Crisi economica, che è anche però crisi (della) politica, crisi istituzionale, crisi dei diritti. Ciò che tutta questa crisi porta nelle nostre vite è cosa nota: sacrifici, instabilità, desolazione, depressione, morte.
Il suicidio di due giovani qualche giorno fa a Milano, giovani ai quali la crisi ha tolto anche la speranza di futuro, ne è la terribile testimonianza: di crisi si muore ancora oggi, con i tanti “ammortizzatori sociali”, con le tante garanzie che ci vengono proposte o imposte, con le rassicurazioni, esplicite o implicite, che ci sentiamo dare ogni giorno.
RIATTIVARSI PER I DIRITTI E IN FAVORE DEL RICONOSCIMENTO DELLE LIBERTA’
Tutti ci affanniamo a cercare e inventare soluzioni. Ma sarebbe illusorio sperare di trovarne solo nel mondo dell’economia, nella fede imperitura nella moneta, nei vincoli di bilancio, nel patto di stabilità, che negli ultimi anni hanno dato prova di scarsa resistenza rispetto al mutare dei tempi. Vi è un solo modo per ridare slancio all’economia, alla politica e alla speranza: riattivarsi tutti nel campo dei diritti individuali.
Lo scenario attuale, infatti, fa perdere di vista il punto dal quale tutte le economie contemporanee sono partite, cioè il riconoscimento della libertà, che non è solo libertà d’iniziativa economica, ma soprattutto libertà politica, civile e sociale. Non vi sarebbe stato nessun boom economico mezzo secolo fa, senza una rinnovata fiducia nelle democrazie e nello Stato di diritto, tanto provato dall’esperienza del totalitarismo.
Non vi sarebbe, oggi, quella intensa cooperazione tra Paesi dell’Europa, quel concerto quotidiano che diventa perenne confronto per affrontare insieme i problemi del continente, se non vi fosse stata, sempre mezzo secolo fa, la comunanza di intenti sui diritti che ha dato luogo alla Convenzione europea dei diritti umani, che non a caso è considerata lo strumento più avanzato del mondo nella tutela dei diritti.
LA DIGNITA’ UMANA E’ INVIOLABILE
Di qui, la necessità di riscoprire i diritti, partendo ovviamente dalla dichiarazione contenuta nell’articolo 1 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea per cui “la dignità umana è inviolabile”.
Dignità significa autonomia individuale, libertà e responsabilità nelle scelte che riguardano la persona, il lavoro e la famiglia. Dignità significa dovere di tutti per lavorare affinché ciascuno possa vivere in un ambiente sano. Dignità significa rispetto per tutte le minoranze e le diversità, vigilando affinché queste non si trasformino in disuguaglianze economicamente distruttive e socialmente pericolose.
Come scrive Stefano Rodotà, «bisogna avere il coraggio dei diritti». Perché «i diritti rimangono uno strumento potente, forse il solo, per dire che un altro mondo è possibile».
Matteo Winkler