Dopo la storica sentenza della Consulta, che ha dichiarato incostituzionale il divieto di fecondazione eterologa, c’è ancora poca chiarezza sulle modalità d’accesso e sull’effettiva operatività delle strutture ospedaliere in Italia. L’ultimo caso, a Milano, dove è scattato il blitz dei Nas alla clinica Matris, subito dopo il primo intervento di inseminazione eterologa. Eppure, basta leggere la sentenza della Corte per capire qual è oggi la legge vigente in Italia. Per Vox, raccogliamo la riflessione di Massimo Clara, nostra voce e tra gli avvocati difensori che ha portato alla pronuncia della Consulta.
Basta leggere. Sì, basta leggersi la sentenza 162 della Consulta e tutto è chiaro. La fecondazione eterologa può oggi essere eseguita liberamente, il divieto è caduto, non occorrono novità normative o regolamentari, non c’è vuoto legislativo, la Corte lo dice esplicitamente. Ovviamente, rimangono validi i criteri fissati per la PMA omologa (coppia vivente di sesso diverso, sterilità/infertilità accertata, divieto di commercializzazione…); e altrettanto ovviamente, le procedure devono rispettare i canoni della buona pratica sanitaria, ed essere eseguite in centri accreditati. Insomma – sempre di PMA si tratta, anche questo è detto esplicitamente dalla Corte – si applicano le regole della fecondazione omologa, adattate alla nuova ipotesi di cura (neanche nuova, per la verità: fino al 2004, la PMA eterologa in Italia era normalmente praticata, i nostri ginecologi non sono di fronte all’ignoto).
Poi ben vengano eventuali linee guida aggiornate, l’evoluzione scientifica e il rispetto dei diritti dei pazienti sono per definizione un “work in progress”, ma nella prospettiva indicata dalla Consulta: libertà, gratuità, anonimato del donatore. E ben vengano anche i Carabinieri, a verificare che nei Centri la legge sia osservata, giustamente lo fanno già da anni, è il loro compito; del resto, se non vi fossero già norme applicabili, i Carabinieri non verrebbero a verificare le procedure, ma sequestrerebbero le strutture, dove si commette un reato. Si può comprendere che qualche fondamentalista si affanni alla ricerca di un pretesto non per migliorare, ma per sabotare. Ma – appunto – basta leggere la sentenza per sapere qual è oggi la legge vigente in Italia.
Infine. Le coppie che devono ricorrere alla PMA hanno alle spalle un passato di sofferenza e di frustrazione: diamo loro oggi il rispetto del silenzio, oltre alla speranza della cura.