Si è celebrata il 20 novembre, la Giornata dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Un’occasione per ricordare in 194 Paesi i diritti fondamentali dei più piccoli ancora oggi non sempre consolidati: sono infatti 168 milioni i lavoratori minorenni nel mondo e 70 milioni i ragazzi tra i 15 e i 19 anni che subiscono abusi e violenze fisiche. Vox, osservatorio dei diritti, ha raccolto il commento di Isabella Menichini, direttore del settore Disabilità e Salute mentale del Comune di Milano, e riporta un’infografica che riassume i punti più importanti della Convenzione ONU che oggi festeggia il suo ventiseiseimo anno. Eccoli.
Il commento di Isabella Menichini:
La Giornata dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza si celebra il 20 novembre di ogni anno, da quando la comunità internazionale ha adottato in occasione dell’Assemblea Generale del 20 novembre 1989 la Convenzione sui diritti dell’infanzia.
Una Convenzione straordinaria bellissima, che per la prima volta in maniera chiara ha riconosciuto le bambine, i bambini e gli adolescenti titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici, che devono essere promossi e tutelati da parte di tutti.
Firmata da 194 Paesi, la Convenzione ancora non è stata ratificata dagli Stati Uniti – per molti una mancanza inaccettabile soprattutto perché causata dalla vigenza in diversi Stati ancora della pena di morte verso i minorenni e dalla Somalia, paese da anni privo di un governo nazionale.
Si tratta di diritti fondamentali, ma in alcuni Paesi ancora non consolidati; per esempio, il diritto a essere registrati alla nascita, ad avere un nome e a poter vivere con la propria famiglia. Per i Paesi occidentali niente più di un atto amministrativo forse, ma per milioni di bambini nati in Paesi emergenti un passaggio tutt’altro che garantito, che mette a repentaglio la loro stessa esistenza in vita.
E poi: il diritto a non essere separato dal proprio habitat naturale, con i propri genitori (e se proprio questo non è possibile comunque a mantenere con loro rapporti regolari) e naturalmente il diritto ad essere protetto da violenze, sfruttamento, ecc..
Ma anche il riconoscimento del diritto ad avere una vita privata, a poter esprimere le proprie idee, il diritto alla partecipazione, il diritto alla libertà di pensiero, di religione.
Questa Convenzione è ancora oggi un punto di riferimento imprescindibile per la promozione di politiche e interventi in favore dei minori. L’Italia a partire proprio da essa – ratificata nel 1991 – ha approvato un set di norme (legge 287/97, legge 451/97) che hanno consentito al nostro Paese e ai nostri territori passi in avanti straordinari nell’implementazione dei diritti dei più piccoli.
Purtroppo anche nei Paesi Occidentali più sviluppati la vita delle giovani generazioni rimane vulnerabile: enormi le sacche di povertà in cui vivono (l’Italia è il Paese con il più alto tasso di povertà minorile in Europa), la mancanza di opportunità, le fortissime disuguaglianze nell’accesso alle opportunità di crescita. Per non parlare della violenza, dello sfruttamento e delle pratiche che aumentano invece di diminuire. E che ogni giorno ci lasciano sgomenti.
(infografica realizzata da: Stampaprint)