La Cassazione ha respinto il ricorso di una coppia omosessuale che chiedeva di sposarsi in Campidoglio e pubblicare le nozze. Nella sentenza, si legge che “il matrimonio tra persone dello stesso sesso è inidoneo a produrre effetti perché non previsto tra le ipotesi legislative di unione coniugale”. E tra trascrizioni e sentenze, il nostro Paese sta a guardare. Perché il riconoscimento dei matrimoni gay resta l’unica soluzione per la piena parità dei diritti. Per Vox, il commento dell’avvocato Massimo Clara.
Nihil sub sole novi, purtroppo. La Cassazione ancora pochi giorni fa ha invitato il parlamento a intervenire sul tema delle coppie del medesimo sesso, e lo fa da anni, come da anni lo fa la Consulta. Le coppie samesex sposate all’estero chiedono la trascrizione, qualche sindaco trascrive (simbolicamente, nulla di più), il ministro Alfano e i suoi prefetti cancellano le trascrizioni, i giudici ribadiscono che la trascrizione del matrimonio in quanto tale non è legittima, il matrimonio straniero resta senza effetti giuridici in Italia.
Tutte scene già viste, in un attivismo che mette in scena molte comparse, mentre il parlamento, l’attore protagonista, rimane dietro le quinte. Giudici e sindaci fanno quello che possono: ma non è civile che uno Stato neghi ad alcuni suoi cittadini, a seconda dell’orientamento sessuale, la possibilità di vedere riconosciuta la loro famiglia.
E’ annunciato il progetto sulle unioni civili: alla prossima occasione speriamo di non doverci ripetere……