Un nuovo caso per la Corte Costituzionale. Lui, sposato, cambia sesso. I due, però, vogliono rimanere una coppia sposata, nonostante la legge 164 dell’82 preveda l’annullamento immediato del matrimonio. Una questione spinosa per la Consulta che, se i giudici accoglieranno, rappresenterà una nuova, forte, spinta verso il riconoscimento delle unioni gay nel nostro Paese. Per Vox, la riflessione di Massimo Clara, avvocato e militante dei diritti civili.
La Corte Costituzionale insiste: tutte le forme familiari hanno diritti e devono godere di tutela, ma il matrimonio resta alle coppie eterologhe. Lo aveva già detto nel 2010, con la sentenza 138: la “formazione sociale” di coppia non si esaurisce nel matrimonio eterosessuale, anche le coppie del medesimo sesso sono garantite e riconosciute dall’ art. 2 della Costituzione. Il legislatore è rimasto sordo per anni a quel monito, e la Consulta deve insistere: oggi una coppia – eterosessuale il giorno delle nozze – si era vista sciogliere il matrimonio perché il marito aveva poi ottenuto la rettificazione al femminile dell’ attribuzione del sesso (la norma prevede un “divorzio automatico”, in questa ipotesi, anche se nel caso i coniugi volevano rimanere sposati).
La sentenza 170/2014 è chiara: in questi casi, se la coppia lo vuole, deve essere mantenuto in vita un rapporto di coppia giuridicamente regolato con altra forma di convivenza registrata, che tuteli i diritti ed obblighi della coppia medesima, con le modalità da statuirsi dal legislatore.
Indicazione positiva e negativa insieme: la discriminazione rilevante è la negazione dell’ istituto matrimoniale alle coppie dello stesso sesso, e sotto questo profilo non viene fatto alcun passo avanti, anzi è espressamente ribadito che il matrimonio nel nostro ordinamento è riservato ad un uomo + una donna.
E’ però anche vero che la coppia di oggi, transessuale e non same-sex, è un’ altra formazione sociale di cui viene dichiarato il diritto al riconoscimento. La cultura della pluralità dei modelli familiari si consolida, e potrebbe venire il giorno in cui tante coppie avranno gli stessi diritti e solo un nome diverso, ed allora sarà solare la discriminazione della negazione del matrimonio in quanto tale.