Nella seduta pomeridiana dell’11 luglio 2013, il Consiglio comunale di Milano ha approvato il Registro delle dichiarazioni anticipate di fine vita, il cosiddetto. testamento biologico.
Si tratta di un traguardo molto importante per il Comune di Milano, che ha scelto di intervenire in un ambito, quello afferente alle problematiche che si pongono rispetto alla fine della vita dell’individuo, sinora sguarnito di una disciplina specifica a livello nazionale.
In tale prospettiva, il Registro delle dichiarazioni anticipate di fine vita costituisce espressione del tentativo di offrire una prima forma di tutela ai principi costituzionali, che riconoscono il diritto del singolo individuo di rifiutare i trattamenti sanitari, di disporre liberamente del proprio corpo e di autodeterminarsi in ordine alle prestazioni sanitarie.
Il Registro delle Dichiarazioni anticipate di fine vita vuole, dunque, rispondere alle esigenze di quei cittadini che chiedono di poter esprimere le proprie volontà sia in ordine ai presidi medici che intendono ricevere in caso di sopravvenuta incapacità di intendere e di volere, sia in ordine agli atti dispositivi del proprio corpo in seguito a decesso, optando, ad esempio, per la tumulazione o la cremazione, oppure per la donazione dei propri organi.
Il Registro delle dichiarazioni anticipate di fine vita si rivolge ai residenti nel Comune di Milano e si propone, innanzitutto, di certificare il luogo dove il dichiarante ha depositato la propria dichiarazione di ultima volontà e, in secondo luogo, mira a consentire al Comune di svolgere una funzione ausiliaria nel reperimento delle dichiarazioni anticipate rilasciate dal dichiarante.
Pur nel rispetto delle competenze che la Costituzione attribuisce ai comuni, il Comune di Milano ha dimostrato ancora una volta – come già in occasione dell’approvazione del Registro delle Unioni Civili del luglio dello scorso anno – una particolare sensibilità ai temi che sorgono intorno alla tutela dei diritti fondamentali dei propri cittadini, ponendosi in una posizione di assoluta avanguardia nel panorama locale italiano.
Marilisa D’Amico