I problemi connessi con l’attuazione del diritto fondamentale alla salute (art. 32 della Costituzione) sono molteplici e si sviluppano lungo vari livelli.
Un primo aspetto riguarda certamente le diseguaglianze nell’accesso alle cure, da intendersi sia come diritto alla migliore diagnosi, sia come diritto al migliore trattamento terapeutico, ove possibile. Un problema che investe non soltanto l’aspetto economico e la mancanza di riscorse, ma anche l’organizzazione del sistema sanitario.
Intorno a questo primo problema si collocano svariate problematiche, che discendono dalla strutturazione del sistema sanitario nazionale, che privilegia la gestione della malattia acuta rispetto a quella cronica.
Tra questi: la gestione delle malattie croniche nel passaggio dall’età pediatrica a quella adulta; il deficit di prevenzione; la scarsa assistenza ambulatoriale e domiciliare; la complessa gestione della disabilità, da intendersi come concetto multidimensionale; l’inadeguatezza rispetto alle modificazioni e al progresso della medicina, che emerge in modo evidente a fronte di un’aspettativa di vita maggiore rispetto ai decenni precedenti quando minore era l’incidenza delle patologie croniche.
Un altro aspetto problematico è, poi, costituito dalle cosiddette malattie rare, poco conosciute, dove più si riscontrano difficoltà nell’accesso alle cure e nel reperimento dei “farmaci orfani”.
Infine, la ricerca medica, che solleva questioni che attengono non soltanto alla mancanza di fondi, ma che riguardano più specificatamente la “frammentazione italiana”, ossia la difficoltà nel creare network di ricerca tra i vari centri e istituti.