È approdato in Aula in questi giorni per la discussione generale il disegno di legge Cirinnà. Il provvedimento, in prima lettura al Senato, doveva essere presentato prima della fine del 2015, ma è slittato anche a causa delle divergenze in maggioranza sul testo, dovute soprattutto al tema della stepchild adoption. Così, mentre alcune forze politiche tentano ancora di ostacolare l’iter del ddl ( e sembrano trascurare la condanna all’Italia dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo), sabato 23 gennaio le associazioni LGBT si preparano a scendere in piazza per chiedere a gran voce diritti anche per le coppie omosessuali. Nel commento per Vox, Massimo Clara riflette sulla discussione che il testo si porta dietro. E sottolinea che, nonostante “la voglia di far mostra di indignazione” e “i furbetti del politichese”, le unioni civili “sono comunque un passo avanti”. Da approvare subito, “perché i valori morali individuali sono una cosa seria”.
Diciamocelo: la tentazione di cadere nel qualunquismo è forte. La politica, il legislatore, i partiti sono lenti, il dibattito è meschino, viene voglia di far mostra di indignazione e di gridare al vento.
Ma è una tentazione alla quale non cedere. L’ho scritto e lo ripeto, la soluzione giusta è solo il matrimonio egualitario, che annulla la discriminazione; però le unioni civili sono comunque un passo avanti, un miglioramento di una situazione che addirittura ha visto l’Italia condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Nelle attuali condizioni parlamentari altro non è possibile, e lo strepito della protesta ad ogni costo spesso copre la scelta di essere impotenti e di mantenere lo status quo.
La discussione in corso è davvero meschina. Si cercano correzioni cavillose, sostituzioni di parole, emende formali per evitare di riconoscere la sostanza: che la coppia samesex è coppia per amore, per scelta e per responsabilità, e tanto basta a darle la dignità costituzionale che impone il riconoscimento per legge di quell’unione e dei suoi diritti.
Con quale serietà può continuare a parlarsi di famiglia al singolare, come se esistesse un solo modello immodificabile? Ignoranza storica a parte, chi fa queste affermazioni non si guarda in giro per vedere una realtà molteplice che è sotto gli occhi di tutti?
Poi ci sono i furbetti del politichese, quelli che a parole sono favorevoli, ma non vogliono “fare un regalo” a Renzi, e così non si impegnano anzi si fanno trainare.
I valori morali individuali sono una cosa seria e importante, proclamarli per poi fare l’Azzeccagarbugli dell’emendamento squalifica chi lo fa, prima ancora che offendere chi subisce.